SPID per i fornitori di servizi online privati: ma quanto costa?

Venerdì 14 Ottobre 2022

In estrema sintesi: l’utilizzo dello SPID è gratis per le PA, mentre è a pagamento per i privati. Spieghiamo meglio.

Le oltre 12.000 PA che ad oggi (dati AgID, marzo 2022) hanno già attivato l’autenticazione tramite lo SPID non pagano nulla ai Gestori di Identità (tra cui Aruba, PosteID, TIM…) che effettuano il servizio di autenticazione SPID.

In altri termini i Gestori di Identità oggi attivi non hanno incassato nulla per tutte le autenticazioni effettuate tramite lo SPID nei siti della PA (si tratta di numeri molto ampi: ben 330 milioni di autenticazioni solo nel primo quadrimestre del 2022, fonte AgID).

Viceversa la normativa prevede una tariffa per l’autenticazione tramite SPID per i fornitori di servizi online privati. In questi casi, infatti, i Gestori delle Identità fatturano annualmente al privato che fornisce servizi online.

Il tariffario, consultabile in questa pagina del sito AgID (in cui vengono pubblicati, volta per volta, eventuali aggiornamenti), ha due caratteristiche principali: applica il criterio del pay-per-use (si paga solo l’effettivo utilizzo) ed è basato sul conteggio degli “utenti unici”.

In particolare, la modalità di conteggio a “utenti unici” significa che se un utente si autentica più volte con lo SPID, durante l’anno solare, per accedere ai servizi online di un sito privato, il Gestore di Identità fatturerà al titolare del sito un solo servizio di autenticazione.

Un’altra caratteristica da evidenziare è che la normativa distingue i servizi di autenticazione (quando, cioè, il sito web privato richiede solo i dati anagrafici) dai servizi di registrazione (nei casi in cui il gestore privato ha necessità anche di dati extra-anagrafici per offrire i suoi servizi). Questa distinzione genera scenari tariffari differenti.

Ciò detto, la tariffazione si compone in base a:

  • accesso di utenti unici
  • modalità di login (autenticazione/registrazione)
  • accesso con credenziali di livello 1 e 2, oppure di livello 3

Ecco una tabella riassuntiva, dal sito AgID.

 AgID evidenzia, inoltre, che per facilitare l’ingresso nel Circuito SPID di fornitori di servizi di piccole dimensioni e incentivare la sperimentazione del servizio, in ogni anno solare è prevista la gratuità per i primi 1.000 utenti unici che accedono in modalità “autenticazione” per ciascuna coppia fornitore di servizi/Gestore dell’Identità digitale.

A colpo d’occhio, leggendo gli importi riportati nella tabella AgID (tutti al netto dell’IVA), questi sembrano elevati, ma se si considera il concetto di “utente unico” prima descritto e il valore che per certe procedure on-line ha la possibilità di autenticare in modo certo l’utente ottenendo dati identificativi certificati, si evince come il “gioco valga la candela”.
Si pensi al caso di contratti stipulati on-line come, per esempio, le polizze assicurative, o agli adempimenti relativi alle normative anti-frode per l’e-commerce o, ancora, all’obbligo che hanno i siti di scommesse on-line di identificazione certa dei loro utenti e, in generale, a tutti i casi in cui alla procedura iniziata on-line si affianca inevitabilmente una fase cartacea e postale se non, addirittura, di persona.

A tutto ciò si unisce la possibilità, anche per i privati, di ricorrere agli aggregatori per poter agevolmente attivare e gestire l’autenticazione tramite SPID (e CIE) sui propri portali e applicazioni.
A riguardo, leggi l’articolo Qualificati da AgID come Aggregatori: ora anche per i fornitori di servizi privati.

 

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